sabato 11 dicembre 2010

"Ma se persino il papa si è fermato qui, chi siamo noi per tirar dritto? Firma illeggibile” Osteria La Sosta di Pio VII

Splendida ma stancante giornata di dicembre a Firenze.
Mi trovo nella città dei Medici a combattere con vigili urbani e varchi controllati della ZTL in una soleggiata ma freddina giornata di inverno. Sono a Firenze per motivi di lavoro, faccio ricerca per una società immobiliare che mi ha commissionato di capire meglio il fenomeno dei boutique hotel e ne approfitto per portare la mia compagna, studentessa di pasticceria e cake design alla "Piccola Accademia di Cucina" presso la sede fiorentina della rinomata Accademia Cordon Blue per un corso di Petit Four e Piccola Pasticceria.

Terminati i nostri impegni, dopo un veloce aperitivo decidiamo di investire 40 km della nostra strada per spostarci a Barberino Val d'Elsa (Fi) località "La Sosta del Papa" in questa minuta osteria.

Il paesaggio è fantastico, meglio di giorno, ero già stato un paio di volte ma assolutamente suggestivo anche in una tersa serata invernale, le stelle ed uno spicchio di luna sulle colline fiorentine sono quanto di più magico si possa chiedere. Appena scesi nel parcheggio il piccolo viottolo che conduce all'entrata, chiarisce da subito il sapere fiorentino "Chi non beve in compagnia è pregato dal bar, di andare via...".

Appena entrati ci si ritrova in un tipico ambiente da cascina toscana , rivisitato in maniera presso che splendida, nulle di lussuoso, non sarebbe nell'anima del locale, ma una vecchia stalla competamente ristrutturata, illuminata con lampade e punti luce assolutamente caldi ed ospitali, con un pavimento in legno, tavoli e sedia di legno dipinti in colori pastello e muretti divisori tra una tavolo e l'altro di azzurro/verde pastello rendono l'ambiente piacevolissimo e effimero, sembra quasi di cenare in una antica carovana di uno splendido e colorato circo equestre. 
Assolutamente fantastico. I piccolissimi addobbi natalizi poi, rametti essicati costellati di lucette natalizie renndono se possibile ancora più cordiale l'atmosfera già di suo surreale.

Si viene accolti da Roberto, il titolaro ed il suo staff. Roberto è un toscano DOC simpatico e cordiale legato alle tradizioni della sua terra e eccellente conoscitore di vini. 

Ci sediamo e la nostra scelta è immediata. Fiorentina! 1,3Kg con tanti di osso e filetto d'ordinanza e contorni tipici toscani, purea di patate, visto il freddo, 3° c. e broccoletti trascinati con pomodoro e olive.--br--

Purtroppo la necessità di tornare in Romagna mi hanno costretto ad un paio di bottiglie d'acqua, spiacevole inconveniente che non mi ha permesso di testare, la già provata maestria di Roberto con i migliori vitigni toscani.

In pochi minuti si presenta un cameriere con la nostra fiorentina appena tagliata ancora da cuocere e ci viene fatta pregustare la delicatezza del taglio di manzo. Veniamo avvisati che viste le dimensioni ci sarà un po' da aspettare, questo non ci impaurisce, gli argomenti da trattare a tavola sono parecchi e tutti piacevoli e far sfrigolare a puntino la nostra splendida fiorentina è necessario per assaporare l'unicità della vera bistecca made in Tuscany.

Tra una chiacchiera e l'altra e lo sbirciare nei tavoli attorno a noi, dove gruppi di turisti si districano tra i nomi tipicamente toscani dei dessert finalmente arriva a tavola una battilarda di pietra focaia calda, con il nostro taglio succulento e cotto al sangue che attende solo di essere azzannato.
Pepe e sale, a dire il vero un po' umido e quindi difficoltoso da dosare ed un olio fatto in casa da risvegliare anche i palati più insensibili completano il servizio.

Finalmente pregustiamo il primo boccone, meraviglioso! 
Un ricciolo di burro, travestito da bistecca! Tenerissima, succulenta, paradisiaca, come solo in toscana sanno fare.
Più ci sia aviccina al filetto ed all'asso maggiore è la delicatezza del manzo. La cottura verso l'interno del taglio è sempre più al sangue ma mani cruda o fredda. Anzi a voler proprio sforzarsi nel trovare una piccola pecca, possiamo dire che la pietra focaia ha cotto leggermente troppo i bordi della bistecca, ma vista la difficoltà della cottura di un taglio così spesso ed importante sono inconvenienti assolutamente trascurabili.

Dal secondo, terzo boccone si accostano alla bistecca i contorni. 
Devo dire che si sente la vicinanza Senese di questa parte di Toscana, la cucina tipica di Firenze è leggermente contaminata dalla leggerezza della cucina senese ed infatti sia la carne che i contorni peccano di sale, la prima perchè si vuole lasciare al cliente la facoltà di decidere come meglio degustare l'opera d'arte, i seocondi invece, per il mio gusto necesiterebbero di un pizzico di salatura in più. 
Per il resto, massimo dei vosti, i broccoletti sono cotti al punto gisuto, tosti, saportiti impreziositi da olive nere denocciolate e tocchetti di salsiccia che ne aumentano la sfiziosità, il purè, meraviglioso, dolce cremeoso forse con una puntina di besciamel.

Inutile dire che il mento del caffè, tra le altre cose servito in antiche tazzine di latta arriva in un batter d'occhio. Ci si alza da tavola però, soltanto dopo aver bevuto il grappino che Roberto offre a tutti coloro che sono stati beccati in fragrante.. Ossia a divorarsi letteralmente quel saporitissimo e carnossisimo osso che resta sulla pietra focaia dopo aver divorato tutta la bistecca.

E' si cari amici, devo proprio dirvelo, se passate da quelle parti zona Firenze ai confini con il Senese non potete assolutamente non dedicare qualche chilometro della vostra strada per andar e a trovare Roberto all'Osteria "La sosta di Pio VII" in fondo "Ma se persino il papa si è fermato qui,  chi siamo noi per tirar dritto?"...
Vale veramente la pena aspettare il tempo che la bistecca sfrigoli, far due chiacchiere con Roberto e il suo staff, provare un vino della tradizione toscana ed essere certi che, una volta alla cassa non si troveranno sorprese, il giusto prezzo per una qualità sia di materie prime che di accoglienza e gestione assolute...

domenica 5 dicembre 2010

Benvenuti a "Forchetta e Cavatappi"

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di essersi seduto ad un tavolo ben apparecchiato, in un'atmosfera calda e accogliente e, son una semplice forchetta ed un cavatappi aver cominciato un meraviglioso viaggio tra saporti e sensazioni, colori e meravolgiosi gusti...

Che il paradiso per voi sia una gustosa cappasanta, o un solce e cremoso morso di formaggio,